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Lo stadio Emilio Colombo-Gaetano Gianetti_SARONNO

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Lo stadio venne costruito nel 1931 su un terreno messo appositamente a disposizione dal primo presidente del Saronno Foot-Ball Club, Gaetano Gianetti, nel quartiere saronnese di Introini. Il progetto, sviluppato secondo i canoni edilizi dell'epoca fascista, si tradusse nell'edificazione di un impianto multifunzionale, atto ad ospitare oltre al calcio anche l'atletica leggera ed eventuali manifestazioni pubbliche di massa. Un campo accessorio esterno di minori dimensioni completava le dotazioni dell'arena. Originariamente denominato Stadio del Littorio, nel 1947 venne re-intitolato al giornalista saronnese Emilio Colombo (direttore de La Gazzetta dello Sport e del Guerin Sportivo), al nome del quale venne in seguito affiancato proprio quello dello storico presidente biancoceleste Gaetano Gianetti. La struttura (dotata di un'unica tribuna coperta sul lato occidentale del campo) rimase pressoché inalterata per oltre cinquant'anni: nel 1990 si rese tuttavia necessario praticare su di essa un importante intervento di ristrutturazione ed ampliamento, al fine di ottemperare alle regole del calcio professionistico italiano, ove il Saronno a quel tempo militava con discrete fortune. In tale occasione venne edificato il settore gradinata scoperta sul lato orientale del campo e venne lievemente ampliata la vecchia tribuna ovest. Nel giugno 2000 il sindaco di Saronno in carica Pierluigi Gilli, d'accordo con l'assessore competente Giacometti, revocò la concessione d'uso dello stadio al Saronno, non avendo il club biancoceleste (ormai avviato al fallimento) pagato il canone d'affitto. Negli anni successivi la struttura fu utilizzata dapprima dalla neocostituita A.C. Saronno (che prese parte al campionato locale di Terza Categoria 2001-2002 per poi sciogliersi a stagione conclusa) e poi dal Real Cesate Saronno, che dal 2002 e per alcune stagioni vi disputò le gare interne valide per i campionati di Eccellenza Lombardia e Serie D. Nel 2003 lo stadio tornò ad essere il terreno casalingo del club biancoceleste (rifondato con ragione sociale A.C. Nuovo Saronno F.B.C., poi ridotta a A.S. Saronno F.B.C. 1910), che rimase in attività fino al 2010, anno in cui cedette il proprio titolo sportivo alla Gallaratese. Scomparso l'F.B.C., nel biennio 2010-2011 il diritto d'uso dello stadio venne rilevato dalla A.S.D. Robur Saronno (storicamente la seconda squadra cittadina, di tradizione puramente dilettantistica), mentre nella stagione successiva (2011-2012) il Cistellum di Cislago vi disputò le gare interne del campionato regionale di Promozione. A partire dalla stagione 2012-2013 la Robur Saronno adotta stabilmente il Colombo-Gianetti come proprio terreno casalingo. Gli anni 2010 si rivelarono nefasti per lo stadio: rimasta priva di usufruttari d'alto livello (e di riflesso non ospitando più competizioni di rilievo), l'arena andò rapidamente in rovina: la gradinata scoperta, pericolante e invasa dalla vegetazione infestante, venne chiusa al pubblico2], mentre l'accesso alla tribuna coperta (a sua volta afflitta da problemi strutturali) venne limitato progressivamente a soli 99 posti3]. Nel 2015 la principale squadra di calcio cittadina (ricostituita come A.S.D. F.B.C. 1910 Saronno) richiese di poter disputare le gare casalinghe presso il Colombo-Gianetti; il comune di Saronno tuttavia negò la concessione, giudicando l'impianto troppo degradato e dunque inadeguato agli standard del campionato di Eccellenza Lombardia, cui i biancocelesti erano iscritti. La concessione d'uso venne pertanto prorogata alla Robur4], mentre il F.B.C. optò per adottare come proprio terreno casalingo lo stadio comunale del comune limitrofo di Cesate. Vista interna dello stadio durante i lavori di ristrutturazione sul finire del 2017: si nota la pista d'atletica rinnovata. Vista interna dello stadio durante i lavori di ristrutturazione sul finire del 2017: si nota la pista d'atletica rinnovata. Sul finire del 2015 l'amministrazione comunale, preso atto dell'insostenibilità del degrado della struttura (ormai a rischio di chiusura totale), predispose un progetto per mettere in sicurezza l'impianto e aumentarne la capienza omologata, onde permettere al Saronno di tornare a disputarvi le gare casalinghe5] e in generale di restituire alle altre società beneficiarie un impianto funzionale ed efficiente. I lavori, partiti a metà 2017, inclusero il consolidamento e la ristrutturazione della tribuna coperta e dei locali di servizio, il rifacimento della pista d'atletica e l'apertura di nuovi varchi d'accesso e di esodo6]. Il primo intervento completato fu quello sulla pista da corsa, mentre maggiori difficoltà e durata riguardarono la riqualificazione strutturale dell'impianto nella sua interezza7].

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